Industria 4.0: una nuova era è appena iniziata

Negli ultimi mesi molti di noi hanno sentito parlare almeno una volta di “Industria 4.0” o di “quarta rivoluzione industriale”. Ma sappiamo davvero bene di cosa si tratta? In questa sede proveremo a fare un po’ di chiarezza.

Prima di tutto non si può prescindere dai cambiamenti storici legati, non a caso, alle prime tre rivoluzioni industriali. La prima, caratterizzata dall’avvento del motore a vapore nel XVIII secondo, ha permesso la primissima forma di meccanizzazione del ciclo produttivo. La seconda rivoluzione industriale, invece, viene fatta convenzionalmente partire dal 1870 con l’introduzione dell’elettricità, dei prodotti chimici e del petrolio. La terza, iniziata negli anni ’50, ha visto la nascita dei computer e della tecnologia digitale, ed ha permesso una vera e propria automazione della produzione, sconvolgendo interi settori come quello bancario, dell’energia e delle comunicazioni.

Ed eccoci arrivati alla quarta rivoluzione industriale, successiva all’avvento di internet, basata sull’intuizione che qualsiasi dispositivo associato a una sua identità e integrato a reti di sensori possa essere programmato per interagire o essere parte di sistemi anche complessi raggiungibili da remoto. E’ questa trasformazione della produzione che viene definita “Industria 4.0”, un potente mix di tecnologie che aggiunge precisione, efficienza, produttività e servizio personalizzato al business, come mai prima d’ora. Ciò naturalmente permette l’abbattimento di costi, di tempi ma anche la riduzione del rischio umano.

 

Secondo McKinsey, multinazionale di consulenza strategica, lo sviluppo dell’Industria 4.0 si muove sulle seguenti leve:
  •  Dati, potenza di calcolo e connettività (Big Data, Open Data, IoT/M2M e Cloud);
  •  Analytics e Intelligence (digitalizzazione e automazione della conoscenza del lavoro, Advanced Analytics);
  •  Interazione uomo/macchina (Interfacce touch, realtà virtuale e aumentata);
  •  Conversione al mondo fisico (stampa 3D, robotica avanzata, collaborazione uomo-macchina).

 

Secondo la multinazionale, inoltre, il 60% degli impieghi attuali ha potenzialmente almeno il 30% delle attività automatizzabili sulla base delle tecnologie finora validate.
Ciò significa che la maggior parte delle occupazioni cambierà e sempre più persone dovranno lavorare con la tecnologia. Chi intende rimanere nel mercato del lavoro dovrà inoltre abituarsi alla formazione continua perché il nuovo scenario non richiede solo nuove competenze, ma sfida anche una crescente instabilità delle stesse a causa dei veloci cambiamenti tecnologici.

Poiché spesso questa trasformazione, specialmente per le piccole e medie imprese, può avere dei costi non poco rilevanti, negli ultimi anni sono stati introdotti nuovi strumenti per cogliere le opportunità dell’innovazione e del digitale legate alla quarta rivoluzione industriale, tra cui il Piano di Transizione 4.0.

Giobby, la nostra piattaforma Cloud rispetta pienamente i requisiti previsti da questo Piano (e non solo), configurandosi, dunque, anche come strumento di accesso ai benefici fiscali in grado di garantire maggiore sostenibilità finanziaria alle imprese che decidono di intraprendere il percorso della digitalizzazione.

E tu sei pronto per questa rivoluzione?