Cloud: le skills 4.0

In un’epoca sempre più 4.0 (leggi questo articolo), sono inevitabili i cambiamenti che il mondo del lavoro si accinge ad affrontare. In particolar modo, l’inarrestabile progresso tecnologico, sempre più improntato sul cloud computing e sull’intelligenza artificiale, richiede risorse umane fortemente qualificate ma soprattutto dotate di nuove skills.

Anche il nostro Paese, infatti, sta vivendo una fase di grande accelerazione dei processi di digitalizzazione: apertura di eCommerce, smart working, didattica a distanza e prodotti cloud sono solamente alcune delle richieste sempre più legate al digital. Questa fortissima espansione richiede, come anticipato, nuove figure professionali più specializzate in queste tecnologie; nuove perché, purtroppo, è diventato più marcato lo skill mistmach, ossia la discordanza tra le competenze richieste dal mondo del lavoro e quelle possedute dai singoli lavoratori.

Due recenti studi ben approfondiscono queste dinamiche: il rapporto Excelsior “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia e medio termine (2019-2023)” e “Future of jobs 2020” del World Economic Forum. Il primo prevede che la trasformazione digitale coinvolgerà il 26%-29% dei lavoratori del settore pubblico e privato nei prossimi 5 anni.

Sembrerebbe, dunque, che la digitalizzazione sia il più grande fattore di cambiamento in atto che comporterà concrete modifiche nelle competenze richieste in qualsiasi settore lavorativo. Il rapporto “Future of Jobs”, invece, prevede che il ritmo di digitalizzazione e di incremento tecnologico rimarrà invariato ma accelererà in alcuni ambiti del terziario. Tra le priorità emergenti ci sono: l’adozione integrale di cloud computing e una maggior consapevolezza sul valore dei big data e sull’eCommerce, quest’ultimo finalmente considerato un asset strategico.

A proposito di cloud, a fine 2020, NetConsulting Cube, realtà che opera nel settore delle analisi di mercato e della consulenza ITC, ha stimato che, a fronte di un comparto IT in flessione di poco più dell’1%, il mercato del cloud computing, seppur stia rallentando la sua crescita, registra comunque un incremento superiore al 15%. Ciò confermerebbe il gap di sviluppo che da sempre contraddistingue l’andamento del mercato IT nel suo complesso da quello del cloud.

Ma quali sono, allora, le ripercussioni sulla forza lavoro?

A quanto pare non si assisterà alla “distruzione” dei posti di lavoro, quanto alla “trasformazione” degli stessi, purché vengano acquisite le nuove skills, dette appunto 4.0. Le principali competenze che i recruiters richiederanno sono: il pensiero critico e l’analisi, il problem solving, l’apprendimento attivo, la resilienza, la tolleranza allo stress, la flessibilità, il personal branding e persino la curiosità delle risorse ad accrescere il proprio bagaglio tecnico.

Molto importanti saranno anche competenze trasversali come quelle in product marketing, digital marketing e interazione uomo-macchina. Insomma, oltre alla necessità di formarsi e aggiornarsi costantemente, il professionista del futuro dovrà fare attenzione ad acquisire le skills 4.0 racchiuse in quella che molti hanno definito la “Future Skills Map”.

E voi avete già alcune delle skills 4.0?